Le recensioni di Andrea Tinti

Arcastella

Elementare
La prima cosa che salta all’orecchio ascoltando questo debutto è la pulizia dei suoni e la loro limpidezza. Un punto a favore per una produzione sofferta, non solo nel suo spunto artistico, ma anche nella sua pura e materiale realizzazione. Gli Arcastella, di Giovanni Del Casale (X-Cert, do you remenber?), sono un quartetto che esegue un folk rock malinconico e per nulla scontato. Non per niente incidono con l’etichetta di Massimo Bubbola, che deve aver intravisto buone potenzialità in questi ragazzotti (?) emiliani dalla chitarra accordata e dai testi mai banali. “Elementare” è un disco, non me né voglia Giovanni, triste, anche quando cerca uno spiraglio di sole in notti buie e senza luna. “Elementare” è un disco che t'induce a riflettere, in un mondo dove tutti hanno sempre il sorriso sulle labbra e continuano a darti pacche sulle spalle non richieste. “Elementare” è un disco autunnale, un disco da ascoltare quando si pensa seriamente al suicidio dopo aver trascorso l’ennesima serata davanti a programmi televisivi inutili, o dentro a fumosi club alternativi senza risposte. “Elementare” è un disco da assaporare quando si sente il bisogno di riportare la propria vita nei binari della realtà, che a volte è anche piena di malinconia, tristezza e lacrime. In chiusura un'annotazione per l’elegantissima confezione che accompagna il cd. Bravi, a quando il prossimo album?

Formato: CD digipack


(Pubblicato il: 28/11/2013)

Markscheider Kunst

Krasivosleva
Provate ad immaginare otto ragazzi di San Pietroburgo (Russia) che stanchi di ingurgitare vodka di seconda mano decidono di creare una band, che nella migliore tradizione sudamericana si faccia artefice di un disco dal sapore sfacciatamente cubano. Se adesso vi dicessi che i Markscheider Kunst esistono veramente, cosa pensereste? Ebbene sì, questi scavezzacollo russi si sono messi in testa che il reggae/ska/salsa e merenge, sono musiche che si possono fare proprie anche a qualche migliaia di chilometri dai Paesi d’origine. Ed il bello è che, a parte i testi in russo, questi Markscheider Kunst sembrano proprio nati dove palme e sole sono gli elementi che accompagnano una vita trascorsa su spiagge incontaminate. “Krasivo Sleva”, “Reka”, “Babushka” e “Sheriti” sono tra i brani più riusciti, ma anche il resto del disco merita un ascolto senza remore. Ottimo per feste e per stupire i propri invitati che vi chiederanno, alquanto incuriositi, chi mai possono essere questi musicisti che cantano in un lingua strana ed incomprensibile, ma fanno ballare. O come fanno ballare.

Formato: CD


(Pubblicato il: 28/11/2013)

Madonna

American Life
Poteva “Musicplus.net” esimersi dal recensire l’ultimo album di Madonna? Poteva, ma non lo ha fatto. Infatti siamo al nuovo appuntamento con la signora Ciccone e forse vi farà piacere sapere che alcune recensioni in terra americana hanno stroncato il disco in questione. Ma a noi i pareri della stampa a stelle e strisce non interessano, anche perché “American Life”

Formato: CD, CD Lim.Ed.


(Pubblicato il: 28/11/2013)

AA.VV.

Nirvana Club
Qualche numero addietro avevamo recensito l’ennesimo volume della serie “Buddha Bar”, lamentandoci per il prezzo un “pochino” elevato, oggi possiamo parlare di “Nirvana Club” iniziando subito col dirvi che non dovrete svenarvi per venire in possesso di questo doppio cd che mette in fila “Sakamoto/Sylvian, Tricky, Philips Glass, Ravi Shankar, Hinewehi Mohi prodotto da Jaz Coleman (Killing Joke docet), Mari Boine, Trilok Gurtu, Trans Global Underground, Mychael Danna e, tra gli altri, gli italiani Feel Good Productions. Ventiquattro brani suddivisi tra il cd “Soul Side” e il compact “Heart Side”, che hanno il potere di portare una ventata di pace interiore nella vostra tormentata anima. Ventiquattro brani dai suoni cristallini, che non sentono il bisogno di “urlare” per farsi sentire. Se siete “Buddha Bar” dipendenti ascoltate questa doppia raccolta, se invece non avete la minima idea di cosa sia la musica indiana, la trance underground, l’etno araba, lasciatevi tentare da “Nirvana Club”, potreste scoprire un mondo parallelo fatto di strumenti sconosciuti, lingue particolare e suoni eterei. “Nirvana Club” potrà essere la vostra colonna sonora di un’estate infuocata. Altro che Dj Bobo.

Formato: 2 CD Digipack


(Pubblicato il: 28/11/2013)

DNA2

Ectoplasmi
Cominciamo dalla fine: dai “ringraziamenti” sul cd. Leggere i nomi dei gruppi, persone, emittenti radiofoniche o testate ringraziate, significa, per il sottoscritto, sentirsi a casa. I nomi che scorrono sono quelli, tra i tanti, di Nabat, Skiantos, Noise Area, Balkan Air, Quattrocento Colpi, Rude Pravo ed Absurdo. La mente viaggia a mille alla ricerca di un ricordo, di un disco, di un concerto, mentre i DNA2 iniziano a pestare il loro rock cantato in italiano senza troppo preoccuparsi della mia memoria ormai in pappa. Il trio, composto da Giuseppe Lo Bue, Cristiano Merini (un nome storico della scena bolognese) e Vincenzo Misale, si è ritagliato un suo spazio dopo alcuni demo e tantissimi concerti in giro per l’Italia e, finalmente, il debutto discografico rende giustizia ad una proposta sincera e senza artefici di sorta. Punk rock melodico con acide venature che affiorano qua e là, è il sound dei DNA2. Se siete in sintonia lasciatevi “tastare”, altrimenti rimanete ad ascoltare i vostri beniamini. Come dite? Sono meglio i White Stripes. I gusti sono gusti e non si discutono, però a tutto c’è un limite. Non credete?

Formato: CD


(Pubblicato il: 28/11/2013)

Goldfrapp

Black Berry
Mettiamo subito le cose in chiaro, questo è un disco altamente erotico, quindi benpensanti, ipocriti e mamme anti-rock possono starne alla larga. I Goldfrapp hanno pubblicato il loro nuovo album, “Black Berry”, e si sono superati, sono andati oltre quella mistura di pop, rock ed elettronica che aveva caratterizzato un debutto al fulmicotone. Sono andati oltre spingendosi verso confini di puro piacere sensoriale, con la voce di Alison che disegna momenti di furore lussurioso. E’ vero che non mancano episodi di tenue crepuscolo, ma “Black Berry” trasuda libidine da tutti i suoi pori, da ogni singola nota suonata da Will Gregory e da ogni vocalizzo di Alison. “Train”, il primo singolo estratto dall’album, è un brano che non sfigura per niente tra i classici della musica di questo inizio millennio, anzi può dettare le coordinate per tanti ensemble che hanno perso la direzione. “Black Berry” è un disco da ascoltare in compagnia del/la proprio/a amante, colonna sonora di amplessi senza fine, tra nuove posizioni, giochi fetish ed amore zuccheroso. Lussuria concentrata in un dischetto color argento. Cosa volete di più da un album?

Formato: CD


(Pubblicato il: 28/11/2013)

Calexico

Feast of Wire
Amo i Calexico, mi piace da impazzire la loro musica sempre in bilico sulla lama di un coltello. Aspettavo il duo con il nuovo album e “Feast Of Wire” mi ha subito rigettato in quelle sonorità che Burns e Convertino mi hanno fatto apprezzare fin dal loro esordio. Musica americana che molti, con superficialità, definiscono country, mentre altri, non riuscendo ad accedervi, relegano nel jazz contaminato, quindi non di loro interesse. I Calexico, invece, non sono né country né jazz, sono un po’ dell’uno ed un po’ dell’altro, ma sono anche rock’n’roll, garage, punk (nell’attitudine) e forse pure pop. I Calexico sono la faccia dell’America sconfinata, dove l’orizzonte è troppo lontano per essere raggiunto con qualsiasi mezzo di locomozione, dove il sole brucia la pelle e la polvere è sempre sui vestiti. I Calexico sono l’America rurale fatta di distributori di benzina immersi nel nulla, lungo strade tracciate nel vuoto. Un vuoto esistenziale che i Calexico portano a galla con le loro canzoni e con le loro musiche. “Feast Of Wire” è un disco da amare alla follia, sempre che siate propensi ad ascoltare un album, perché fate attenzione alla domanda: “I dischi li ascoltate, o fate finta di sentirli?”. Aspetto le vostre risposte in merito.

Formato: CD


(Pubblicato il: 28/11/2013)

Mario Venuti

Veramente
Non me ne voglia Mario Venuti, ma non ho mai amato alla follia la sua carriera solista nata dopo la fine dei Denovo, non me ne voglia, ma “Veramente” mi ha elettrizzato fin dalla prima volta che l’ho sentito trasmesso da una radio in modulazione di frequenza. Mi sono detto tra me e me: “Ecco la perfetta pop song, quella che ti rimane in testa dopo un solo ascolto”. Ho parcheggiato e mi sono lanciato dentro un negozio di dischi ad acquistare il singolo. Dopo mezz’ora era nel mio impianto stereo ed è stato consumato con decine di ascolti, poi, come vuole e pretende la cultura pop, mi sono innamorato di un altro singolo…

Formato: CD singolo


(Pubblicato il: 28/11/2013)

Nick Cave and the Bad Seeds

Nocturama
Quando ci si appresta ad ascoltare un disco di Cave si è sempre consci di trovarsi di fronte, nove volte su dieci, ad un capolavoro. “Nocturama” rispetta questa regola ed è un capolavoro, parola molto spesso usata a sproposito per chiudere recensioni di dischi che nel giro di una stagione sono dimenticati non solo dal recensore di turno, ma anche da chi ha suonato e cantato nell’album in oggetto. “Nocturama”, invece, come si conviene ai veri capolavori, è stato registrato in una sola settimana nella patria di Nick, l’Australia, senza tanti fronzoli e deliri da rockstar. “Nocturama” è un disco d’atmosfera, denso di ballate che giocano con il rock ed il blues, suonato da signori musicisti che sembrano sempre ispirati come pochi altri. L’album è stato anticipato dal singolo “Bring It On”, capolavoro nel capolavoro con la presenza vocale di Chris Bailey (Saints). “Nocturama” è stato pubblicato in due edizioni, la prima con il “solo” cd audio, la seconda con allegato un dvd che contiene il cortometraggio di “Babe, I’m On Fire”, brano dalla durata di quattordici minuti. Quattordici minuti di delirio cosmico. Un capolavoro. Lo avete capito?

Formato: CD, Cd Lim. Ed.


(Pubblicato il: 28/11/2013)

Elle

People Are Dancing In The A.M.
Seconda prova per gli Elle su etichetta Urtovox, ma prima dopo la fuoriuscita di due componenti della band. Il gruppo non sembra però aver risentito di questo stravolgimento di line-up, dando alle stampe un disco ispirato e profondo. L’indie rock della band si è sposato a liriche in inglese a volte sussurrate, a volte cantate con struggente melodia. Echi internazionali si odono qua e la, ma le sapienti mani di Bruce Morrison hanno sicuramente veicolato le mille idee degli Elle. Solo “All Mine” vale l’acquisto di questo disco, venduto ad un prezzo suggerito di 12.80 euro. Se poi insistete per conoscere cosa potete trovare dentro a questo digipack plastificato, vi basti sapere che gli Elle non vi deluderanno. Attenzione però, astenersi dall’ascolto se siete privi di giudizio (in senso lato), amate il death metal, credete che il l’hip hop lo hanno inventato gli italiani e soprattutto siete assolutamente convinti di poter cambiare il mondo con una canzone. Poveri illusi, ci vogliono tonnellate di bombe. Altroché.

Formato: CD Digipack


(Pubblicato il: 28/11/2013)

Made

Tonight
Una volta, quando i vinili erano l’unico supporto discografico, i dischi che contenevano sei canzoni erano chiamati minilp, oggi, di conseguenza, un compact con sei pezzi sarà un minicd. Chiarito questo amletico dubbio, possiamo dire che i Made fanno del mod-pop con chiare influenze sixties, senza dimenticare di essere nel nuovo millennio. Il gruppo spezzino è arrivato a questa prova dopo un demo, uno split a sette pollici, alcuni brani in altrettante compilation ed un album pubblicato nel 2001. Con “Tonight” i Made fanno un salto di qualità notevole, la title track e “Just You And Me” sono miniature di estrema bellezza, ma anche “Sun In My Eyes” e “Not A Piece Of Cake” sono da ascoltare con estrema attenzione. Ottima prova che può essere apprezzata anche da coloro che non conoscono il movimento mod, il sixties e tutto il suo immaginario. Minicd sarà la definizione giusta?

Formato: Minicd


(Pubblicato il: 28/11/2013)

Sempre noi

In concerto
I Sempre Noi, che vedono al loro interno Chris Dennis e Gian Paolo Lancelotti (ex Nomadi), sono arrivati al disco della consacrazione, quello dal vivo, disco che saluta anche l’arrivo di Davide Bazzoni alla voce. In una cavalcata lunga tredici canzoni, la band ripercorre la storia della musica, passando da “Canzone Per Un’Amica” a “Blow You Wind Of Change” e senza dimenticare brani storici come “Dio E’ Morto”, “Il Paese”, “Il Vecchio E Il Bambino” e “Io Vagabondo”. La registrazione, effettuata il 25 agosto 2002 a Susa (Torino), il 7 settembre a Cavezzo e l’8 settembre a Cologno Veneta (VR), è il perfetto esempio di come i Sempre Noi siano tra loro affiatati e musicisti eccelsi, nessuna sbavatura, nessun eccesso, ma tanta energia che dal palco si irradia nella platea. Un disco da ascoltare a volume altissimo per ricreare l’effetto del concerto. Consigliato alle nuove generazioni per scoprire un gruppo vero e con un’anima grande così e alle persone attempate che si lamentano in continuazione che la musica non è più come una volta.

Formato: CD


(Pubblicato il: 28/11/2013)

3000 Bruchi

Il sorpasso
Conoscevo già il lavoro dei bolognesi 3000 Bruchi, così questo cd non mi risulta una novità che può lasciarmi sorpreso, perché ero già rimasto colpito dai precedenti lavori su demo. Con “Il Sorpasso” però i 3000 Bruchi ufficializzano un debutto discografico che doveva arrivare già da qualche tempo. La neonata Aiuola Dischi mette in catalogo il suo secondo titolo con un album che spazia tra synth pop anni novanta e indie rock, tra Gary Numan e Bluvertigo, tra lo-fi e techno rave, tra Pavement e Pixies. “Il Sorpasso” è un disco che bisogna ascoltare con parsimonia, un po’ alla volta, un brano al giorno, perché altrimenti si rischia di rimanere storditi da tante chitarre e da una voce a volte assolutamente irritante (aggettivo che per me è un complimento, ho amato, per esempio, da sempre l’irritante voce di John Lydon). I 3000 Bruchi non sono per tutti, ma credo che i lettori di “Musicplus.net” si siano ormai abituati a grandi dischi snobbati da amici o conoscenti, che guardano le classifiche di vendita prima di acquistare un cd. I 3000 Bruchi sono in sorpasso da alcune stagioni, speriamo solo che non finiscano la benzina prima del prossimo distributore.

Formato: CD


(Pubblicato il: 28/11/2013)

Good Morning Boy

Song=Epitaph: Outtakes
Torna GoodMorningBoy ad allietarci le giornate estive e a rincuorarci che il mondo non è così brutto come sembra. Torna con un minicd che mette in fila otto canzoni e due video live registrati al Jam il 22 novembre 2002. Torna per dimostrare che delle belle canzoni si possono ancora scrivere, pur scegliendole tra alcuni outtakes registrati durante le sessioni del primo album. Torna per frenare la nostra vita votata a velocità da Formula Uno. Torna per avvertirci che una voce, una chitarra ed un piano possono diventare il paradiso in Terra. In conclusione una notizia importante, chi si collegherà al sito www.urtovox.it, ed acquisterà il debutto di GoodMorningBoy avrà in omaggio questo mini. Sì, avete letto bene, in omaggio. Un disco per cuori perennemente afflitti, un disco per romantici sognatori.

Formato: Minicd


(Pubblicato il: 28/11/2013)

FFD

Old Style Rarities & Unreleased
Un gruppo che coverizza “Potere Nelle Strade” dei Nabat si è già meritato una recensione superlativa, se poi esagera e si cimenta con “Is This Love” (Marley) arriva quasi alla perfezione. Ma se tutto ciò non vi bastasse potete ascoltare una versione inedita di “La Ragazza Dei Quartieri Alti”, una bellissima “Death To Dance” (Business), una straordinaria “A Bev”, una coinvolgente “Dito Medio”, un inno come “W La Birra” e tre minuti di furore con “Freedom”. Tra ska, reggae, punk ed oi!, gli FFD sembrano proprio a loro agio in mezzo a testi crudi e musiche dure, ma attenzione, non dimenticate di guardare il video inserito nel cd. Un unico appunto alla traccia numero 10, “Non Abbiamo Bisogno Di Voi”, che soffre per una lirica che fatica a rimanere ancorata alla musica. Una inezia in un compact da pogare dall’inizio alla fine. FFD, per divertirsi senza troppe “menate”. Volume al massimo e cantate a squarciagola, tanto il vostro vicino è appena uscito da casa e tornerà solo tra un paio d’ore. Punx forever.

Formato: CD


(Pubblicato il: 28/11/2013)

Land

Zona d'ombra
I Land sono un trio che ha debuttato nel 2001 con l’album “Sintonie” ed oggi è il secondo numero in catalogo della Skipping Musez. Un trio che ama farsi sconvolgere da ritmiche dance wave o indie rock, condendo il tutto con suoni di matrice elettronica. Un trio che canta in italiano (ma anche in inglese) e potrebbe essere “the next big thing”, come amano definire i britannici una band prossima al successo, ma ancora in quel “Limbo” relegato a pochi conoscitori. Nei Land non ci sono “Cloni” di sorta e non sembra di essere “In Trappola”, come capita spesso ascoltando dischi nostrani che si rifanno a sonorità scopiazzate dove capita. I tre brani in italiano risultano più convincenti di “Waiting For The Night To Come”, troppo Sisters Of Mercy. Se il primo pezzo in scaletta godrà di un airplay massiccio, potrebbe diventare “the next big song” ed i Land diventerebbero la nuova realtà. Dance wave con reminiscenze dark. Non si può far altro che amarli.

Formato: CD


(Pubblicato il: 28/11/2013)

Babalot

Che succede quando uno muore
Una nuova etichetta (Aiuola Dischi) ed un debutto, quello dei romani Babalot. Un disco di pop trasversale intitolato “Che Succede Quando Uno Muore”. Un disco pieno zeppo di mille diavolerie, un concentrato di segnali, stimoli, influenze, rime e strofe taglienti. In alcuni momenti i Babalot ricordano i CSI (Panca Bestia), altre volte invece ricordano i concittadini Tiromancino o il Gazzè più ispirato, in altre ancora gli Skiantos di “Mono Tono” (nei testi pungenti). Un disco di difficile collocazione, perché il termine “Pop” non ha la “O” troppo grande per contenere tutta la carne al fuoco di questo disco. Un disco che se fosse nato nella mente di Beck oggi saremmo tutti a sbavarci dietro. Invece i Babalot dovevano decidere se fare canzoni o attrezzature per giocare a tennis ed hanno deciso per la musica. Secondo me hanno fatto bene, per altri, forse, dovevano darsi allo sport agonistico. Ma che stress dover sempre buttare una pallina al di là di una rete per ore intere. Meglio suonare…

Formato: CD


(Pubblicato il: 28/11/2013)

Odorama

Something Wrong
Vi dico subito che non ho nessuna notizia riguardante gli Odorama, quindi mi dovrò affidare solo ed esclusivamente ai brani di questo singolo. Fin dal primo ascolto sembra evidente la passione del combo per l’elettronica mischiata al pop ed al rock alternativo. Ad un secondo passaggio vengono fuori anche ventate di breakbeat e drum’n’bass. Ad un terzo ascolto invece si rimane colpiti dalla profondità delle strutture sonore. Alla quinta tornata cerco paragoni che mi aiutino nelle mia bramosia di catalogare “Something Wrong”. Niente da fare. “A Famous One” ha un intro superlativo ed un cantato soffertissimo. I Depeche Mode che suonano mentre ascoltano i Devo, che fanno una cover di Goldie, con una melodia “rubata” ai Mission. Bravi, ma ditemi qualcosa di più…

Formato: CDS


(Pubblicato il: 28/11/2013)