Le recensioni di Andrea Tinti

THE BETA BAND

Hot Shots II
Pop allucinato. Pop psichedelico. Pop beat. Pop trip. Pop groove. Pop pop. I Beta Band (dalla Scozia) son tornati per incantarci con le loro nenie sonore. Dopo due prove sulla lunga distanza, ci porgono su un piatto colorato dieci episodi di surreale pop music. Un ponte tra Beatles e Beck, tra Beach Boys e Portishead, tra Donovan e Fugees. Visionari, o giovani astronauti in viaggio verso terre inesplorate, qualunque pensiero voi abbiate sui Beta Band, una cosa è certa: questi sono proprio bravi, scrivono ritornelli che riesci a canticchiare dopo un solo ascolto, accompagnandoli però a stravaganze e soffi elettronici. Da ascoltare dopo aver fatto un uso devastante di cioccolata e gelato alla crema.

Formato: CD


(Pubblicato il: 28/11/2013)

DAVE NAVARRO

Trust no one
Dave è stato il chitarrista dei Jane’s Addiction e dei Red Hot Chili Peppers, due gruppi che hanno lasciato un segno nel rock americano degli ultimi decenni. Dave non era ancora giunto alla prova solista, anello mancante di una carriera vissuta sempre sulla lama affilata di un coltello. Ora quella prova è nelle mani dei grunge fan del pianeta. Già perché il nostro guitar hero (qui anche bass hero), si è addentrato nelle maglie a volte strette, a volte larghe, del grunge, quello che negli ultimi anni è stato ad esclusivo appannaggio di Creed, Staind e Godsmack. Un disco umorale, colmo di richiami al passato (l’hard rock anni settanta) e riferimenti al presente. Un disco che purtroppo scivolerà via, per poi, un domani, diventare ricercato e consumato. Un onore che spetta solo ai grandi artisti, quelli che non vivono sull’onda di un successo effimero. Grande Dave, salutaci Jack e Perry quando li vedi.

Formato: CD


(Pubblicato il: 28/11/2013)

X

Los angeles
Da qualche stagione, l’indipendente Rhino Records gestisce gli archivi musicali della Warner Brothers, ed ha la facoltà di setacciare l’immenso catalogo del colosso americano alla ricerca di inediti, versioni alternative e live. Sul versante punk sono da poco usciti i primi tre album degli X, seminale band losangelina che ha lasciato un profondo solco nell’anima di tutti i punkrocker del mondo. “Los Angeles” ha così rivisto la luce dei negozi in una edizione rimasterizzata con l’aggiunta di cinque pezzi estrapolati da compilation (“Yes L.A.”), o demo mai pubblicati ed un booklet pieno di informazioni e foto d’epoca. Il disco, prodotto da Manzarek dei Doors, mantiene intatta, a 21 anni di distanza, la sua carica dirompente, il suo punk ruvido e violento, le sue chitarre rockabilly e la sua bellezza malsana. “Los Angeles” è un disco che non può mancare in nessuna discoteca punk che si fregi di essere tale, magari insieme alla ristampa del secondo (“Wild Gift”) e terzo (“Under The Big Black Sun”) album del quartetto capitanato da Exene. Un plauso alla Rhino per il lavoro svolto e per il prezzo di queste riedizioni che oscilla intorno alle 22.000 lire.

Formato: CD


(Pubblicato il: 28/11/2013)

MOLTHENI

Fiducia nel nulla migliore
Moltheni arriva finalmente al secondo lp. Un disco potente ed arrabbiato. Un disco ruvido e malinconico. Prodotto da Chris Stamey (vi ricordate i Db’s?) e registrato al Fidelitorium Studio di Kernersville (North Carolina), “Fiducia Nel Nulla Migliore” è il grido “disperato” di un artista che si sbraccia per bucare il nostro cuore di innamorati cronici. Suoni secchi e parole speranzose squarciano l’orizzonte. Moltheni, affiancato dalla chitarra di Salvatore Russo, dal basso di Fabio Petrelli e dalla batteria di Gianluca Schiavon, ha scritto un lp epocale. Il primo singolo in rotazione sulle radio è “Finta Gioia”, che in scaletta precede di un soffio la titletrack dell’album. Sbalorditiva e senza eguali l’energia che emana l’intero 33, si parte ingranando la marcia fin dalla prima nota di “Zenith” e si inizia così una scalata per una impervia salita. Tra le mie preferite “Curami Deus” (un gioiello di rara bellezza), “Misma”, “Il Bowling O Il Sesso?”, “Qualsiasi Aprile” e “Ridi Irene Ridi”. Quattordici brani che giunti alla fine del loro mostrarsi rendono esausti e prosciugati fino al midollo. Quattordici brani di rock distillato da mani esperte e coraggiose. L’artista una volta conosciuto col nome di Moltheni ed oggi identificato con il simbolo che campeggia in copertina ha fatto centro. Lasciatevi trafiggere senza opporre resistenza. Il vostro cuore ne trarrà beneficio, considerando anche che non siamo ancora giunti in vetta, ma stiamo salendo, salendo, salendo, salendo, salendo, salendo, salendo, salendo, salendo……………

Formato: CD


(Pubblicato il: 28/11/2013)

NEW ORDER

Crystal
I New Order son tornati. Aprite le braccia e sorridete. Il techno pop dei fu Joy Division è di nuovo tra noi. A tanti/troppi anni da “Republic”, ultimo vagito discografico della band, i New Order sembrano rinati, o per meglio dire sembrano rimasti ancorati al passato. Non fraintendetemi, i New Order sanno scrivere canzoni che ti lasciano un dolce sapore in bocca e sono comunque anni luce davanti a centinaia di cloni, ma “Crystal”, per chi conosce le loro gesta, è un tuffo nel passato, un brano che sembra scritto durante le sessioni di “Republic”. Ottima la scelta della band di non apparire nel video che accompagna il brano, ottima la scelta di mettere nelle mani di abili alchimisti sonori questo singolo che ha anticipato il nuovo album. Andate infatti alla ricerca della versione australiana di “Crystal”, che contiene ben quattro remix da lasciare a bocca aperta. Ne vale la pena, perchè i New Order vi appariranno come il combo più giovane e solare dell’intero pianeta. Parola di “Movementiano” fan.

Formato: CDS


(Pubblicato il: 28/11/2013)

TECHNOGOD

Undo
C’era una volta un gruppo chiamato Technogod. Debuttò per una etichetta inglese, poi pubblicò due album ed una manciata di singoli. Il pianeta della musica elettronica si gongolava all’ascolto di questi strani manipolatori di suoni. Alcuni tour in compagnia di Consolidated, Meat Beat Manifesto, Young Gods, Clock Dva, Asian Dub Foundation e Napalm Death consolidarono un seguito che stentava a coagularsi nel loro Paese d’origine: l’Italia. Oggi a sei anni di distanza ecco il terzo parto sulla lunga distanza. I suoni sono diventati più morbidi (in alcuni casi) e meno impastati (in altri) da influenze esterne. Belle e coinvolgenti le due cover presenti nella tracklist, “Spara Jurij” dei fu CCCP Fedeli Alla Linea e “Rock And Roll All Nite” degli esistenti Kiss. Nel mezzo “99 Assalti Alla Bmg”, retaggio di un passato difficile da dimenticare, “Junior Bush Killa” con limpidi presagi di attualità, o “Brankaleo”, semplicemente divina. Synth acidissimi, parole calibrate, drum machine rutilanti ed echi selvaggi, fanno di “Undo” un ritorno in grande stile. Tiratura limitata come esige oggi un mercato non troppo attento alle produzioni di nicchia. Cinquecento saranno i fortunati, per gli altri rimane l’annunciato scioglimento dei Five.

Formato: CD


(Pubblicato il: 28/11/2013)

SPIROGI CIRCUS

In generale
Gli Spirogi Circus sono un supergruppo che è stato plasmato dall’indomito Moreno (già voce negli storici Avvoltoi) ed ha debuttato con questo minicd pubblicato dalla milanese Fridge. Sei sono i brani in scaletta, compresa una cover di “Sulla Strada” di Eugenio Finardi, qui catturata durante un infuocato live. Sei sono i brani con una atmosfera tipicamente beat, il passato è difficile da dimenticare. Sei sono i brani che ci avvolgono nei giri di tastiere ed organo. Sei sono i brani pieni di verve e maledettamente accattivanti. Sei sono i brani con un Moreno in forma smagliante. Da segnalare “Puoi Girare Il Mondo Con Chi Vuoi”, “Circo Magico” e “Sulla Strada”. Gli Spirogi Circus sono la risposta italiana agli Smash Mouth. Ecco perché Moreno deve ingrassare una decina di chili e cominciare a parlare esperanto.

Formato: Minicd


(Pubblicato il: 28/11/2013)

ENCICLOPEDIA DEL ROCK BOLOGNESE

Enciclopedia del rock bolognese
Una enciclopedia sicuramente inutile, che mette in fila, in questo primo volume, oltre cento artisti che dagli anni cinquanta ad oggi hanno trovato “rifugio” sotto le Due Torri. Una enciclopedia scritta con i piedi cercando un contatto con i diretti interessati, gli artisti presi in esame, per evitare errori grossolani e sviste clamorose. Una enciclopedia piena zeppa di inutili riproduzioni dei dischi stampati e dimenticati in polverosi solai. Una enciclopedia che si ostina a farci credere che Nilla Pizzi e gli Skiantos provengano dallo stesso territorio geografico. Una enciclopedia di 350 pagine colma di sterili biografie che interessano soltanto chi si è imbarcato in questa avventura. Una enciclopedia che vuole insinuare il tarlo del dubbio: “Sono più importanti i Frigos o Gianni Morandi?” Ovvia e scontata la risposta: i Frigos. Una enciclopedia scritta, per dovere di cronaca, dallo stesso deficiente che si firma alla fine di questa recensione. Una enciclopedia da evitare.

Formato: Libro


(Pubblicato il: 28/11/2013)

BEAT BABOL

Stavolta parole
Non esistono notizie a riguardo dei Beat Babol. Un fitto mistero avvolge il progetto, che in questo debutto ci presenta ben venti brani suddivisi in due facciate. “Stavolta Parole” è un fiume in piena che al suo passaggio tutto travolge. “Stavolta Parole” è un vortice di sonorità, si passa dalla canzone tirata al lento strappacuore, infiltrandosi in sinuose trame musicali, con la voce solista sempre ben calata nelle diverse atmosfere del disco. I Beat Babol sembrano aver voluto gettare le basi per una lunga carriera, dando in pasto agli ascoltatori cento/mille sentieri da percorrere. Uno spettro forse troppo ampio per non lasciare disorientati gli appassionati musicofili non avvezzi a dischi multi stratificati. Inutile segnalare un brano rispetto ad un altro (“La Canzone Che Non Parla Di Te”, “E.D.S.”, “Sai Cosa Ti Aspetta?”, “Iridella Frutto Del Peccato”, “Atomi In Delirio”), perché tutti meritano un ascolto attento. I Beat Babol hanno scritto un disco di pop obliquo. Un disco ammagliante nella sua più completa stravaganza. Un disco non adatto a coloro che sentono ancora oggi la necessità di ascoltare un nuovo lp di Baglioni.

Formato: CD


(Pubblicato il: 28/11/2013)

PREFAB SPROUT

The Gunman and other stories
Era il 1985 quando in tutto il mondo raggiunto dalla corrente elettrica impazzavano i Prefab Sprout di Paddy McAloon. Il pubblico si contorceva all’ascolto di canzoni d’amore delicate e mai invadenti. Dopo il grande successo i Prefab Sprout hanno continuato per la loro strada fatta di lp vellutati e sdolcinati. Personalmente non ho mai aspettato con trepidazione le nuova gesta del gruppo, diventato nel tempo un duo, poi tutto ad un tratto ho messo nel lettore cd “The Gunman And Other Stories” ed ho sfogliato il suo libretto. Vedere un invecchiato Paddy vestito da cowboy ed ascoltare contemporaneamente le sue dolci ballate mi ha aperto il cuore. Per diversi minuti i Prefab Sprout sono riusciti ad allontanare dalle mie orecchie il frastuono di TG speciali, a zittire urla e grida che ci martellano ad ogni minuto della giornata. Mi sono così ritrovato, senza accorgermene, dentro un negozio di dischi ad acquistare “Steve McQueen” e “Swoon”. I Prefab Sprout hanno scritto un bel disco pieno di canzoni pop gentili, garbate e signorili. Non l’avrei mai detto di riascoltare per l’ennesima volta “Cowboy Dreams”. Astenersi Slipknot fan e Tura Satana dipendenti.

Formato: CD


(Pubblicato il: 28/11/2013)

JAMES

Pleased to meet you
I James sono uno di quei gruppi idolatrati in patria e pressoché sconosciuti dalle nostre parti. Peccato perché i nostri hanno scritto belle canzoni nella loro carriera ormai ultra decennale. Peccato perché meritano più attenzione di tanti altri ensemble idolatrati e poi scaricati al primo cambio di vento. Peccato anche per questo nuovo album, che ha riproposto l’accoppiata James e Brian Eno, quest’ultimo in veste di produttore artistico. Peccato perché in “Pleased To Meet You” si respira un’aria da canzone pop d’autore, che non cade mai nel tranello della presunzione ed è priva di quella stupidità tipica dei brani che devono scalare le classifiche. Ecco perché i James non sono riusciti ad attecchire dalle nostre parti!!!! Noi siamo un popolo di ascoltatori prevalentemente superficiali, un popolo che non si preoccupa di scalfire la superficie delle canzoni. Peccato. Comunque sia, voi tenetevi i vostri, che io preferisco tenermi i miei.

Formato: CD


(Pubblicato il: 28/11/2013)

FOXY BROWN

Broken Silence
Pochissimi sono i dischi rap/hip hop nella mia collezione: Public Enemy, Beastie Boys, Cypress Hill, De La Soul, Gang Starr, Jazzmatazz, Ice Cube, Ice T, Naughty By Nature, Paris, Run Dmc e Foxy Brown. Proprio quest’ultima mi ha da subito colpito per la sua veemenza nei testi, per la sua cattiveria, per il suo essere poco più che adolescente (all’epoca del suo esordio), ma rapportarsi comunque senza mezze misure nei confronti dei suoi colleghi maschi. Foxy ha pubblicato il suo nuovo lp, come al solito con una copertina da cardiopalma, che tra rime taglienti ed apparizioni importanti (una su tutte quella di Kelis in “Candy”), torna a sputare hip hop allo stato brado. Foxy è decisamente maturata, i 18 brani sono un lungo viaggio tra ghetti, spiagge assolate, provocanti pose sexy e gesti da rapper. In un mondo esclusivamente maschile, come quello della musica, e soprattutto dell’hip hop, Foxy digrigna i denti mentre un quartetto d’archi intona una melodia classicheggiante. Tocca a voi ora decidere. Foxy Brown o un clone italiota?

Formato: CD


(Pubblicato il: 28/11/2013)

JOHN MELLENCAMP

Cuttin' Heads
Il rock americano tradizionale non mi ha mai fatto impazzire. Come non mi interessavo alle gesta di Santana. Poi gli anni passano, il punk rimane un ricordo solo nel colore dei capelli e Mellecamp prende il posto di vecchi idoli. “Cuttin’ Heads” è un disco che doveva uscire senza creare troppi clamori, il classico lp di transizione per un artista che incise il primo 33 giri nel lontanissimo 1976. Invece il nostro “Puma” colpisce al centro del cuore, basta ascoltare i primi tre pezzi che vedono la presenza rispettivamente di Chuck D, India Arie e Trisha Yearwood, per farsi incantare da questo rocker nato nell’Indiana e passato da lunghe cavalcate in moto, sbronze colossali di birra e stivali da cowboy a scrivere canzoni che una volta non mi piacevano ed oggi ascolto con partecipazione. I tempi cambiano, i gusti anche.

Formato: CD


(Pubblicato il: 28/11/2013)

ABC

The look of love
Negli anni ottanta c’erano pochissimi gruppi che potevano rapportarsi con il pop senza temerne le conseguenze. Una di queste band era senza dubbio alcuno gli ABC. Tutti coloro che oggi viaggiano intorno ai 35 anni si ricorderanno brani epocali come “Look Of Love”, “Poison Arrow”, “Tears Are Not Enough”, “Vanity Kills”, “SOS”, “One Better World” o “The Night You Murdered Love”, canzoni che non temevano confronti con gli abituali frequentatori delle classifiche discografiche, pezzi ancora oggi pieni di fascino e melodie perfette. Gli ascoltatori più giovani possono invece avvicinarsi al mondo luccicante degli ABC con questa raccolta, che percorre le gesta mirabolanti di Martin Fry e soci attraverso sedici pezzi di storia. Da avere alla faccia di chi non apprezza la loro grandezza.

Formato: CD


(Pubblicato il: 28/11/2013)

A CAMP

A camp
Dite la verità, alla vostra vita mancava qualcosa. Qualcosa di indefinito, qualcosa che nemmeno voi riuscivate a spiegare al vostro analista. Poi tutto d’un tratto è uscito il disco solista della cantante dei Cardigans e il vuoto si è colmato, la vostra vita è diventata solare, le vostre relazioni interpersonali hanno cominciato a dare i loro frutti e vi siete pure interessati alla politica attiva. Molto probabilmente Nina Persson non avrebbe pubblicato il suo disco se avesse saputo tutto questo. Ma ormai la frittata è fatta. Per coloro che stavano già bene con sé stessi, ma vorrebbero avere dal sottoscritto un giudizio di merito su “A Camp”, un solo monito, spendete 40 mila lire ed ascoltatevelo.

Formato: CD


(Pubblicato il: 28/11/2013)

SBRONZI DI RIACE

Sbronzi live
In campo musicale (come d’altronde in altri mercati) ci sono alcuni misteri. Alcuni strani scherzi del destino. “Sbronzi Live” uscì nel “lontano” 1992 in musicassetta, venduta durante i concerti del duo emiliano in giro per l’Italia. Un nastro al quale seguirono due cd e centinaia di spettacoli. Oggi a distanza di otto anni, la Nemesi Record decide, dopo aver ricevuto alcune migliaia di richieste, di pubblicare, ripulendo il master originale, la versione compact disc di quel nastro. Il disco si apre con una apparizione di Wainer Nadalini e prosegue con altri dieci brani tra cui “L’Inno Del Corpo Sciolto”, “La Fira Ed San Lazer”, “E La Vita La Vita”, “Vengo Anch’io No Tu No”. Gli Sbronzi di Riace si dimostrano a loro agio nella dimensione live ed il loro cabaret musicale lascia una ventata di benessere psicofisico. Provare per credere.

Formato: CD


(Pubblicato il: 28/11/2013)