recensioni

Iron Maiden

Death on the Road
Quest’anno il “Gods Of Metal” poteva vantare come nome di punta la band più inossidabile del metal mondiale: gli Iron Maiden. Il “Gods” ha fatto tappa a Bologna e così ho deciso di assistere, a distanza di oltre dieci anni dall’ultima volta, ad un live dei Maiden. Credevo di rimanere deluso ed invece……..ho trovato un gruppo in perfetta forma, capace di ipnotizzare le migliaia di giovani presenti al concerto. Quindi è con immenso piacere che mi sono gettato a capofitto nell’ascolto di “Death On The Road”, doppio cd live testimonianza del tour mondiale che gli Iron stanno portando in giro per promuovere il loro ultimo album in studio “Dance Of The Death”. Ovviamente in questo doppio cd (registrato nella tappa tedesca di Dortmund), fanno bella figura molti dei classici della band inglese, da”Wrathchild” a “The Trooper” , da “Fear Of The Dark” a “Run To The Hills” passando anche per “The Number Of The Beast”. E’ ovvio che questo live non aggiunge e non toglie nulla alla grandezza della band, ma si può considerare un ennesimo tassello di una (bella) storia che sembra non avere mai fine. Gli Iron Maiden sono tornati con il loro ultimo disco live alzate le mani e mostrate il simbolo del metal, non importa se siete da soli in cucina, basta avere il volume a palla ed immaginare di essere insieme a ventimila persone. Ve lo assicuro, ci si può riuscire.

Formato: 2 cd


(Pubblicato il: 28/11/2013)

AA.VV.

Made in pot
Questo cd, con dieci testimonianze sonore di altrettante band, è il primo progetto nato nel centro giovani “Meltin Pot” di Vignola, centro che racchiude in sé l’Informagiovani, il Punto Europa, lo Spazio Giovani, la Mediateca Digitale e l’Internet Point. Per ulteriori informazioni si può scrivere a: meltinpot@terredicastelli.mo.it. Chiusa questa parentesi del perché esiste questo compact disc, addentriamoci tra le dieci proposte di “Made In Pot”. I gruppi in scaletta sono: Ask The Dust, Bag End, Angus Mc Og, Libra, Robbosi, Layfaces, Sunny Ride Trier, Ex Presidenti, Humus e Convergence. Tra tutte queste band meritano una segnalazione gli Ask The Dust che aprono il cd nel migliore dei modi, i Layfaces che riescono a riportare in alto il tiro del compact giunto a metà della sua durata, gli Ex Presidenti con il loro emo-core da sballo ed i Convergence che chiudono il cd con un brano al fulmicotone da ascoltare a ripetizione. Se la curiosità si è impadronita di voi contattate il Meltin Pot, forse qualche copia è ancora disponibile.

Formato: cd


(Pubblicato il: 28/11/2013)

Staff

If It Ain't Staff It Ain't Worth A Fuck
Nella loro biografia gli Staff si dichiarano disponibili per matrimoni o feste di compleanno e già questo li rende assolutamente simpatici. Se poi pensate che gli Staff sono un supergruppo che vede al suo interno Geoff e Tim dei Fuck (le assi portanti del progetto), Sean dei Quickspace, Tripp dei Grifters e Matteo degli Yuppie Flu, potete capire che ci troviamo di fronte ad un qualcosa che va ben oltre la band che suona per divertimento nei fine settimana. Infatti gli Staff prendono il loro essere gruppo in maniera assolutamente seria. E serio è questo cd con dieci tracce di puro ed originale indie rock, che mi ha ricordato, a volte, i Pavement più ispirati. Gli Staff suonano compatti, ma cantano spensierati in “We Do Weddings” e sembrano professori in cattedra in “Teenagers Wearin’ Blazers”. Senza nulla togliere a tutto il disco, direi che il brano migliore è “Bottom, Bump, Bottom”, che vi ritroverete a canticchiare in autobus senza accorgervene. Indie rock privo di fronzoli, ottimo per il vostro matrimonio e per la festa di compleanno di vostra nonna.

Formato: cd


(Pubblicato il: 28/11/2013)

Diva Scarlet

Apparenze
Le Diva Scarlet sono una band al femminile nata a Bologna nel 1997 con il nome di Skummer. Alcuni cambi di formazione e l’incontro con Graziano Cernoia hanno portato al nuovo nome e al debutto discografico arrivato attraverso la Mescal ed intitolato “Apparenze”. Le ragazze, nei dodici brani dell’album, ben si destreggiano nei meandri di un rock tirato e ruvido, dando la giusta importanza ai testi mai banali o scontati, ottime le liriche scritte da Alberto Zinader, “Anna” e “Cuore Nel Gelo”, la prima perfetta nel suo minimalismo lirico, la seconda inesorabile grido di condanna. Non da meno sono anche gli altri testi, con il lento “Imparerò” una spanna sopra a tutti e molto d’atmosfera. Le Diva Scarlet fanno un rock di carattere, meno sporco delle riot girl di “antica memoria”, ma più efficace del pop alla Bangles. In alcuni momenti (“Vuoi”), mi hanno ricordato le litanie armoniche dei C.S.I., ma forse è solo un caso. “Apparenze” risulta essere un disco compatto, senza troppe concessioni. Un disco da ascoltare diverse volte prima di riuscire a scalfire il suo granitico spessore e questo, in un mondo votato alla velocità, può essere un problema. Brave, ma attente a non rimanere troppo chiuse in una scatola sonora stretta ed angusta. Brano migliore “Apparenze”.

Formato: cd


(Pubblicato il: 28/11/2013)

Koine'

Senza tranquillita'
I Koiné sono una band che proviene da Ferrara ed ha l’arduo compito di inaugurare una nuova linea di cd a basso prezzo pubblicati dalla CNI. Compito che ben assolvono con le tre tracce ed il videoclip del loro debutto discografico ufficiale, giunto dopo tre cd autoprodotti. Liriche in italiano su basi musicali crossover, che stringono l’occhio a band internazionali come Mars Volta o Incubus. L’amalgama musica e testi funziona bene, forse “Senza Tranquillità” avrebbe dovuto condensare in un minutaggio più breve la sua corsa, l’intermezzo musicale risulta un po’ troppo lungo, ma questo piccolo neo non inficia la riuscita di questo cd singolo. Bello anche il videoclip in chiusura che ci mostra la band al completo, dopo la “vuota” copertina del cd che non ci dava troppi elementi per riconoscere per strada i Koiné.

Formato: cds


(Pubblicato il: 28/11/2013)

The magic numbers

The magic numbers
La base operativa è Londra, gli ingredienti sono un paio di coppie (fratello e sorella) che hanno il gusto per le melodie zuccherine. La stampa inglese ne ha parlato in maniera entusiasta, molto probabilmente perché era da tempo che non si sentiva un debutto così pop. I Magic Numbers hanno infatti dato alle stampe un disco omonimo che è una raccolta di tredici potenziali hit da classifica. I Magic non hanno cercato di insaporire le loro canzoni con odori strani e ricercati, ma hanno cucinato un disco che mette al primo posto il sapore genuino di ritornelli così semplici, che dopo il primo ascolto ti ronzano in testa per tutta la giornata. Con questo non voglio dire che il quartetto non abbia lavorato sulle canzoni, perché è molto più difficile scrivere brani dalla struttura semplice ma perfetta, piuttosto che astrusi pezzi senza capo né coda. Il primo singolo estratto dal cd, “Forever Lost”, è pop all'ennesima potenza. Fatevi incantare dai Numeri Magici, la vostra vita migliorerà, se non altro perché ascolterete un bel disco. E poi finalmente un gruppo che non si preoccupa del proprio aspetto fisico e del proprio look. In un mondo dove tutto deve essere leccato e stirato alla perfezione i Magic si mostrano nel loro essere senza trucchi o inganni. Era ora.

Formato: cd


(Pubblicato il: 28/11/2013)

Elton Junk

Moods
Questo disco doveva uscire nel 2001, però alcune problematiche legate alla stamperia che doveva pressare il cd hanno fatto slittare l’uscita di qualche anno. Così almeno dicono le note della Sottosopra allegate al cd. Detto questo, se pensiamo al fatto che le canzoni vengono bruciate in pochi mesi o addirittura settimane, è naturale recensire un disco concepito quattro anni fa, anche solo per fare giustizia di un ritardo che avrebbe ucciso anche il gruppo più famoso al mondo. Quindi è con immenso piacere che vi parlo di “Moods”, debutto dei senesi poi bolognesi d’adozione, Elton Junk. Il cd nei suoi sette brani è un insieme tra le più disparate influenze musicali, si passa dal dark di “Waste Of Time” alla devoluzione di “Desert”, senza dimenticare la no wave di “Division Pop Joy”. Proprio questa miscela variegata è il punto debole e forte del disco. Infatti da un lato gli Elton Junk dovrebbero indirizzarsi più compiutamente verso un suono maggiormente definito, ma d’altro canto questa “dispersione” è anche un fattore che rende l’ascolto accattivante e stimolante. Nel frattempo il gruppo ha cambiato formazione ed ha musicato una rappresentazione teatrale. Brano migliore “La Tipa”, hardcore a manetta.

Formato: minicd


(Pubblicato il: 28/11/2013)

Lineaviola

Maledetto Copernico
I Lineaviola nascono a Reggio Emilia nel 1999 ed in questi anni si sono presi qualche soddisfazione, come quella di aprire diverse date del “Numb Tour” dei Linea 77 e pubblicare il debutto discografico intitolato “Maledetto Copernico”. La band, nei 14 brani inseriti nel cd, dimostra una ottima padronanza del genere, sempre in sospensione tra nu metal e crossover. Il cantato in italiano ci permette di addentrarci al meglio nelle tematiche espresse dalla band. Se avete due minuti andate a leggervi il testo di “Genova Tace” e poi fermatevi a pensare. In “Maledetto Copernico” non c’è un brano che risalta rispetto agli altri, perché tutto il disco, con la sola eccezione dei 44 secondi che danno il titolo al cd, è un unico cubetto di porfido lanciato a cento chilometri l’ora. Quello che stupisce, nell’ascolto di questo debutto sulla lunga distanza, è l’assoluta assenza di compromessi sonori. Altre recensioni hanno tirato in ballo Korn, Staind, Linea77, Faith No More, Rage Against The Machine, Marlene Kuntz e Linkin’ Park, questi nomi mi trovano d’accordo in parte, infatti non sento nessun riferimento ai Marlene ma neanche ai Linkin’ Park e se proprio dovessi citare un gruppo al quale i Lineaviola si possono avvicinare direi gli Ariadigolpe. Qualcuno se li ricorda? Cari nu-metal fanatici, invece che perdervi dietro ai californiani Korn perché non ascoltate, ogni tanto, qualche gruppo che canta nella nostra lingua? Fatelo e non ve ne pentirete. Infatti a volte non è necessario fare migliaia di chilometri per trovare l’ispirazione e gridare al miracolo.

Formato: cd


(Pubblicato il: 28/11/2013)

Perikologeneriko

A.S.A.
I Perikolo Generiko hanno alle spalle oltre 300 concerti e numerosi riconoscimenti. Nel 2001 sono stati nominati miglior band underground ed hanno vinto un concorso promosso dall’Ente giovani artisti italiani come miglior artista emergente. Con due cd autoprodotti in carniere, la band arriva al debutto ufficiale con questo singolo che, insieme a quello dei Koiné, inaugura una linea economica della CNI. Il singolo, con tre brani, è un buon esempio di hard rock cantato in italiano, i fan di Iron Maiden, Darkness e Timoria si ritroveranno a proprio agio. Infatti non è un caso che dal vivo i Perikolo Generiko eseguono brani di Deep Purple, Litfiba, Timoria, Motorhead, Kiss e Iron Maiden. I fanatici del metallo, quello classico, hanno finalmente trovato il gruppo italiano da ascoltare con attenzione, tra scalate chitarristiche e cantato robusto. Brano migliore “Fino In Fondo”.

Formato: cds


(Pubblicato il: 28/11/2013)

Coldplay

X&Y
Quando una band riesce a condensare nel primo minuto della prima canzone in scaletta, passando con disinvoltura dai Pink Floyd agli U2, per giungere ai Coldplay, oltre trenta anni di musica, è un segno inequivocabile che siamo di fronte ad un gruppo dalla portata stellare. Vi dico questo per sgombrare subito ogni dubbio su “X&Y;”, terzo album in carniere per i Coldplay, l’album da sempre considerato il più difficile per ogni band che ha lasciato ai posteri due impronte indelebili con i primi vagiti discografici. Rispetto al debutto e “A Rush of Blood to the Head”, “X&Y;” è decisamente più solare, ma sempre caratterizzato dal marchio di fabbrica di Martin & C., quel timbro che rende riconoscibile ogni composizione del quartetto. L’album, dopo essersi aperto con “Square One”, prosegue con un lento bellissimo (“What If”), per approdare ad un riff di chitarra sublime in “White Shadows” e calarsi nel secondo momento d’atmosfera con “Fix You”, nuovo singolo estratto dall’album, per poi ripartire verso la vetta con “Talk” e chiudere la prima parte del disco con il brano che da il titolo al 33. Nei restanti sei pezzi figurano “Speed Of Sound” (bellissima), “A Message” (suadente ballata), “Low” (elettrizzante), “The Hardest Part” (romantica), “Swallowed In The Sea” (ammagliante) e “Twisted Logic (riscaldante come le calde coperte invernali). Se amate i Coldplay questo disco non vi deluderà affatto. Se invece avete evitato le loro precedenti uscite discografiche è giunto il momento di ascoltarli con attenzione. Potreste emozionarvi.

Formato: cd


(Pubblicato il: 28/11/2013)

Kash

Open
La casa discografica è statunitense (Chicago), il quartetto è italiano (Torino), l’album (il secondo) si intitola “Open”, loro invece si fanno chiamare Kash. La musica si può definire post-rock, termine usato ed abusato, quindi potremmo tirare in ballo anche la no wave di lunchiana memoria, o l’avantgarde. “Open” infatti è quarantuno minuti e cinquanta secondi di avanguardia rumorista, di suoni dilatati, di chitarre taglienti, di voci ripetitive fino all’ossessione. In questo lavoro anche i vuoti sono al servizio della musica e la “pazzia” artistica sembra sposare la normalità di ritmiche squadrate che confluiscono in viaggi siderali. Voci lontane si intersecano con sax penetranti e le nostre barriere di difesa si arrendono al gioco di “Porno Space”. Stefano Abba (voce), Paride Lanciani (chitarra), Luigi Raca (basso) e Flavio Cravero (batteria) sono i quattro cavalieri erranti che hanno trovato casa nella città del vento. Se amate la sperimentazione, i dischi di James White, quelli di Lydia Lunch ed avete custodito gelosamente la vostra copia di “No New York” come una reliquia sacra, “Open” è nelle vostre corde, perché risentire sempre il primo lp dei Suicide è diventata una noia mortale. Kash da Torino alla conquista del mondo, perlomeno il mondo obliquo.

Formato: cd


(Pubblicato il: 28/11/2013)

Gorillaz

Demon days
Secondo appuntamento sulla lunga distanza per i Gorillaz, band virtuale di Damon Albarn (voce dei Blur), che sembra ormai aver trovato una sua dimensione nei progetti paralleli al gruppo principale. Seconda prova che mette in fila alcune collaborazioni molto intriganti come quella con i De La Soul, nel primo singolo estratto dall’album (“Feel Good Inc.), uscito anche in versione dvd, o quella con Shaun Ryder, ex voce degli Happy Mondays, per il secondo singolo (“Dare”) anch’esso uscito in dvd, o con Neneh Cherry, ex Rip Rig + Panic (“Kids With Guns”), senza dimenticare la presenza di Ike Turner al piano (“Every Planet We Reach Is Dead”), la voce di Dennis Hopper (“Fire Coming Out Of The Monkey’s Head”) e quella di Bootie Brown (“Dirty Harry”), e non cito le altre numerose partecipazioni perché non vorrei tediarvi con un lunghissimo elenco. Insomma “Demon Days” splende di luce propria ed a un ascolto più profondo risulta avere diversi piani di lettura, un disco tra il pop e la sperimentazione senza tralasciare alcune melodie epocali. Poco importa se i Gorillaz sono un fumetto, in un mondo dove l’apparenza sembra la vera protagonista del nostro vivere, i Gorillaz ben si collocano tra gli ascolti mattutini e serali. Il cd è uscito anche in versione limitata con un dvd e 4 copertine diverse. Andate e moltiplicatevi.

Formato: cd


(Pubblicato il: 28/11/2013)

Skiantos

Sogno improbabile
Sgombriamo subito ogni dubbio, un disco così gli Skiantos erano diversi anni che non lo pubblicavano. Diventati la resident band del Colorado Cafè di televisiva memoria, gli Skiantos hanno infatti dato alle stampe un cd con dodici hit compatti e tirati. Alla regia è stato chiamato Guido Elmi (Vasco Rossi vi dice qualcosa?), che è riuscito a dare un taglio decisamente rock a “Sogno Improbabile”. Tra le perle dell’album bisogna citare la stupenda “Sanissimo”, con un inizio gustosissimo, la citazione degli Oasis (“Wonderwall”) in “Canzone Contro I Giovani”, la superba imitazione di Guccini da parte di Dandy Bestia in “La Ballata Del Cantautore Triste” e la rivoluzionaria “Riprendiamoci La Corsica”. Ottima anche la chiusura lasciata al delirio poetico di Freak Antoni e la sua “Tarzanelli” con tanto di errori e sbavature. “Sogno Improbabile” mi ha ricordato, in alcuni passaggi (“La Maggior Parte Degli Artisti”), l’album del 1987 “Non C’è Gusto In Italia Ad Essere Intelligenti”, segno tangibile di un ritorno al passato che ha decisamente aiutato la riuscita di questo disco. Qualcuno sosteneva che gli Skiantos erano finiti. Purtroppo per lui si sbagliava di grosso. “Il giovane-mediamente-è poco intelligente. Infatti questa canzone non gli piacerà per niente. Invece lui dovrebbe essere contento che qui nessuno cerchi il suo consenso” da “Canzone Contro I Giovani”. Il demenziale è tornato alla riscossa.

Formato: cd


(Pubblicato il: 28/11/2013)

Sylviane Dupuis

Villes, Visions - Città, Visioni
“Città, Visioni” è il nuovo cd della collana “Carta da Musica” edito dalla Faredollarsmusic, una divisione delle edizioni Mobydick. Questa collana, a metà strada tra musica e letteratura, nata nel 1994, negli anni ha già regalato agli ascoltatori alcune perle di rara bellezza ed anche questo nuovo capitolo non è da meno. In “Villes, Visions – Città, Visioni” si possono toccare con mano 19 inediti della scrittrice elvetica Sylviane Dupuis, tradotti da Monica Pavani, interpretati dall’attrice Nicoletta Zabini e musicati dai Faxtet, quintetto che spazia dal jazz al blues, già avvezzi a questo tipo di esperienza, avendo lavorato sui testi di Lucarelli, Rigosi e Aldo Gianolio. Da segnalare inoltre che Sylviane stessa dà voce ad una decina di liriche. I sei movimenti che compongono questo mix tra letteratura e musica supportano al meglio le poesie della Dupuis. Lasciatevi cullare dalle parole e dalle atmosfere, tra immagini oniriche di città e visioni incantate. Un non disco da ascoltare.

Formato: cd


(Pubblicato il: 28/11/2013)

Kraftwerk

Minimum-maximum
Dopo aver assistito questa estate al live del gruppo tedesco (un gran concerto con un pubblico entusiasta che si è lasciato coinvolgere dall’inizio alla fine), mi sono imbattuto nel doppio cd live “Minimum-Maximum”, pubblicato a testimonianza del tour mondiale che i Kraftwerk stanno portando in giro dal 2004. Fin dalla prima nota sono tornato alla stupenda serata ferrarese, stessa scaletta, stessa intensità, stesso caloroso freddo cibernetico. Il doppio cd ripercorre tutte le tappe dell’epopea Kraftwerk, con ventidue brani entrati nella storia. Infatti riascoltarli oggi, uno dietro l’altro, è come fare un viaggio temporale lungo trenta anni di musica elettronica, tra guizzi e trovate geniali. Suggestivo anche l’elenco delle città dove sono stati registrati i singoli pezzi: si passa da Varsavia a Riga, da Ljubiana a Mosca, da Berlino a Londra, da Tokyo a San Francisco, da Tallin a Parigi. Alzate in volume e lasciate uscire il robot che è in voi, vi aspetta un viaggio tra sintetizzatori e voci al decoder. Se poi siete stati ai concerti italiani vi ricorderete della versione autoctona di “Pocket Calculator” ed allora danzerete come invasati nella vostra cameretta. Un disco da godere tutto d’un fiato ed ascoltare all’infinito.

Formato: 2 cd


(Pubblicato il: 28/11/2013)

Sacraparola - Babele hot line

M Di Mondo, M Di… / Babele Hot Line
Nel 1997 a Montecavolo (Reggio Emilia) nascono i Nuova Legge, che poco dopo diventano i Sacraparola. Nel ’98 arriva il primo demo autoprodotto, poi alcuni cambi di formazione portano i Sacraparola a ridursi ad un duo, che collabora con il dj Blaster. Oggi è ora di un minicd con sette brani intitolato “M Di Mondo M Di….” lungo il cui percorso viaggia il pianeta dei Sacraparola. Tra i sette episodi il brano più riuscito è senz’altro “Viaggione”, grazie ad una base ed un ritornello che ti entra subito in testa, mentre “Si Continua….” è un pezzo che si poteva tranquillamente evitare. Quello che manca alla completa riuscita del minicd è un lavoro profondo sulle basi musicali, a volte troppo scarne per sostenere il sostanzioso parlato. I Babele Hot Line nascono invece da una costola dei Sacraparola nel 2004 ed il loro minicd autoprodotto, mette in evidenza una buona padronanza del rap. I Babele Hot Line risultano essere più maturi, però non sono riusciti a scrivere un tormentone come “Viaggione”. In Italia, è inutile negarlo, il rap e l’hip hop funzionano grazie a basi musicali molto orecchiabili e ritornelli così melodici da far invidia perfino ai Pooh. Fermo restando che in molti affermano che il rap è un genere musicale agonizzante, tenuto in vita artificialmente da produttori e case discografiche alla ricerca di hit che sbanchino le classifiche.

Formato: minicd


(Pubblicato il: 28/11/2013)

The stranglers

The video collection 77-82
Vede la luce in formato DVD una videocassetta degli Stranglers, uscita qualche anno addietro, che mette in fila tutti i video-clip del gruppo inglese dal 1977 al 1982. Inutile dirvi dell’importanza della band, della grandezza di ogni singola nota prodotta dai quattro strangolatori, perché se non conoscete le gesta di Burnell e Company vi mancano i brani che costituiscono le fondamenta per ogni ascoltatore che si rispetti. Però tutto non è ancora perduto, perché grazie a “The Video Collection” potete colmare questa grave lacuna. Infatti in questi cinque anni di singoli e relativi clip, si condensano le migliore cose fatte dagli Stranglers. E’ praticamente impossibile rimanere indifferenti davanti al collage di foto di “No More Heroes”, al live di “Peaches”, alla sala operatoria di “Sweden”, alle spogliarelliste di “Nice ’n’ Sleazy”, alla chiesa di “Duchess”, al clown di “Bearcage”, agli archeologi di “Golden Brown”, alla Parigi di “La Folie” e alle creste colorate di “Strange Little Girl”. Come è impossibile non amare questo gruppo. Se siete stati punk per un paio di giorni, o anche se all’epoca vestivate Fiorucci, non perdetevi questa raccolta. Il punk votato al pop intelligente, che strizza l’occhio alle classifiche di vendita già nel 1978. Una biografia fatte di immagini che potrete gustarvi in una serata autunnale, fredda e umida, mentre in televisione trasmettono “La Talpa” o “Incantesimo”. Gli Stranglers questi geni.

Formato: dvd


(Pubblicato il: 28/11/2013)

Vince Vasi

Qy lunch
Basterebbero i nomi degli artisti con i quali Vince Vasi ha suonato, per capire l’esperienza e la grandezza di questo polistrumentista italiano, però vi dovranno bastare due nomi: John Zorn e Vinicio Capossela. Basterebbero i nomi degli ensemble in cui ha agito come fomentatore di suoni, per capire la portata del discorso musicale di questo sperimentatore italiano, però vi dovranno bastare due nomi: Ella Guru e Orchestra Spaziale. Basterebbero i nomi degli strumenti suonati in questo disco, per capire l’alta qualità e la genialità di questo artista italiano, però vi dovranno bastare due nomi: theremin e dervishi. Basterebbero i nomi delle collaborazioni a distanza che hanno dato forma a questo disco, per capire l’assoluta intransigenza musicale di questo genio italiano, però vi dovranno bastare due nomi: Egle Sommacal ed Ominostanco. Basterebbe ascoltare questo disco, per capire che la sperimentazione elettronica non ha ancora giocato tutte le sue carte ed angoli nascosti sono ancora da esplorare. Basterebbe lasciarsi andare alle onde sonore mentre cercate di “tradurre” le note di copertina. Basterebbe, ma fatelo.

Formato: cd


(Pubblicato il: 28/11/2013)

Franz Ferdinand

Do you want to
I Franz Ferdinand sono diventati la più grande rock’n’roll band del pianeta con un solo album alle spalle ed una manciata di singoli azzeccatissimi (uno su tutti “Michael”), che hanno fatto gridare al miracolo. Dopo di loro una orda di cloni affamata di successo si è riversata nei negozi di dischi del globo. Ma i nuovi padrini del rock scarnificato all’osso, aspettavano il momento propizio per sferrare il loro nuovo uppercut. Ed eccolo il primo singolo, “Do You Want To”, che anticipa il secondo album, un nuovo centro per i quattro scozzesi che mettono in fila, in pochi minuti, tutto lo scibile rock degli ultimi quaranta anni. “Do You Want To” corre sferzante con la sua chitarra secca ed il suo cantato acido. Non da meno sono i brani inseriti come “lati b”. Nel cd1 si tratta di “Your Diary”, nel cd2 di “Fabulously Lazy” e “What You Meant (acoustic)”, mentre nel singolo in vinile, il lato b (in questo caso nel vero senso del termine), si intitola “Get Away”. Tre formati per uno dei ritorni più attesi dal 2004, anno di uscita dell’omonimo lp. Ben tornati Franz Ferdinand, non vi siete addormentati sugli allori. Bravi, anzi bravissimi.

Formato: cds


(Pubblicato il: 28/11/2013)

Robbie Williams

Tripping
Robbie Williams è la pop star di questo inizio di secolo. E’ un dato inconfutabile. La sua raccolta di successi ha venduto, solo in Italia, oltre 500.000 copie, i suoi album, nel mondo, sono stati acquistati da 35 milioni di persone. Numeri considerevoli se si pensa alla crisi del mercato discografico che coinvolge tutti i Paesi del globo. Numeri considerevoli in virtù del fatto che Robbie non sbaglia un disco dall’inizio della sua carriera solista e “Tripping” ne è una ulteriore conferma. Il singolo, che anticipa il nuovo album (“Intensive Care”), è stato scritto in compagnia di Stephen Duffy (ex Lilac Time), nuovo produttore che accompagna Robbie da circa un paio d’anni nella sua avventura artistica. E questa nuova ventata si è avvertita subito, fin dall’ascolto dei due inediti inseriti nel “Greatest Hits” e “Tripping” ne è il naturale proseguo. Robbie canta in falsetto, gli eighties fanno capolino qua e là e tutto il brano ha un sapore di “pop disco” assolutamente coinvolgente. Qui si parla di pop alle estreme conseguenze, quel pop che quando decide di arrivare primo in classifica, ci arriva senza tentennamenti. Grande pop, grande Robbie, grande Duffy, grande singolo. Non potete chiedere di più.

Formato: cds


(Pubblicato il: 28/11/2013)